La draga idraulica o turbosoffiante
Il sistema di pesca
Esistono due modalità di pesca: la pesca con l’ancora e la pesca in retromarcia. La differenza dipende a seconda che l’attrezzo da pesca venga trainato facendo forza sul motore e dunque sull’elica oppure con l’ausilio del verricello e dunque con l’ancora. In entrambi i casi, la barca trascina l’attrezzo, che è collegato alla barca con due cavi di lunghezza doppia rispetto la profondità, muovendosi sempre all’indietro.
Alla fine della cala, l’attrezzo viene fatto salpare e svuotato del prodotto in una grossa vasca posta a prora dell’imbarcazione.
Entrambi i sistemi sono produttivi. Si è dimostrato, però, che per pescare i fasolari e i cannolicchi è più efficiente la pesca con l’ancora. Il motivo è dato dalla profondità, solo che, nel primo, caso si parla di profondità marina, 20 metri circa, nell’altro di profondità nel substrato, 15-20 cm. La pesca con l’elica, invece, è preferibile per la pesca delle vongole.
L’attrezzo da pesca
Si tratta, come previsto dal D.M. 21/7/1998, di un attrezzo a forma di parallelepipedo di metallo che si appoggia nel fondo. Una serie di ugelli posti nella parte superiore dell’attrezzo spingono acqua in pressione che penetrando nel substrato raccolgono gli organismi marini annidati. La sabbia raccolta dall’attrezzo viene spinta fuori mentre i molluschi vengono trattenuti. Una volta svuotato nella vasca, tutto il prodotto raccolto viene, per mezzo di condotte, selezionato e calibrato da un selezionatore meccanico.
Esistono delle limitazioni e delle caratteristiche tecniche da rispettare, a seconda che la pesca sia orientata alla cattura delle vongole, dei fasolari o dei cannelli.
Le stesse imbarcazioni devono rispondere ad alcuni requisiti fondamentali, oltre quelle previste dalle norme di sicurezza, la lunghezza massima fra le perpendicolari di 10 metri e la stazza inferiore 10 tonn.